"lécythe, Dispute d'Héraclès et Apollon pour le trépied delphique"
Lekythos attica a figure nere, attribuita al Pittore di Gela (500-475 a.C.). La spalla del vaso è decorata da un motivo a linguette, con al di sotto una catena di palmette. La scena figurata rappresenta la contesa del tripode delfico tra Eracle e Apollo. Sulla sinistra, compare il dio Apollo vestito di corto chitone con himation gettato sulle spalle e una ghirlanda di alloro rosso a recingergli il capo. Egli protende le braccia in avanti stringendo con le mani la vasca del tripode. Di fronte al dio, compare Eracle, riconoscibile per la leonthè e la clava, il quale stringe con una mano una gamba del tripode e muove verso destra volgendo la testa verso il suo avversario. Tra le due figure vi è un basso altare con fuoco acceso. Eracle è preceduto da un guerriero armato di due giavellotti ed elmo attico, il quale muove verso destra volgendo la testa verso i due contendenti. La scena è delimitata a destra e sinistra da una colonna dorica scanalata e in alto da un motivo a meandro.
C.V.
La lekythos, rinvenuta a Vulci, fu donata nel 1874 tramite cessione ereditaria alla Bibliothèque nationale de France da Auguste Oppermann.
A. De Ridder, André, Catalogue des vases peints de la Bibliothèque nationale, Paris 1901-1902, n. 284, pp. 191-192.
Corpus Vasorum Antiquorum: Paris, Bibliotheque Nationale 2, 59-60, pls. 79.16, 80.4-5.
C.H.E. Haspels, Attic Black-figured Lekythoi, Paris 1936, p. 206.19.