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MODENA, 4 APRILE – A Modena in mostra i DeVoti Etruschi. Statue, busti, volti, parti del corpo offerti in dono a Veio alle divinita’ per ottenerne favori e grazie sono al centro di una mostra in corso al Museo Civico fino al 17 dicembre. La raccolta di terrecotte votive è stata riscoperta grazie a un progetto di ricerca che, anche attraverso avanzate tecniche di analisi, ha aggiunto nuovi dati alle conoscenze precedenti.

DeVoti EtruschiUna pratica antropologicamente sospesa fra religione e superstizione che  intercetta archeologia, etnologia, arte popolare e contemporanea, l’ex-voto è un dono dal forte valore simbolico, che accompagna da millenni il rapporto con le entità alle quali viene attribuita la capacità di mutare la sorte.

Le terrecotte votive in mostra, arrivate al Museo Civico di Modena nel 1894 ed esposta fino agli anni ‘80 del Novecento, rappresentano figure di devoti, statue, busti, volti di adulti e bambini, parti anatomiche, membra e organi, oltre a raffigurazioni di animali con le quali si chiedeva la prosperità del bestiame domestico. Venivano da un’immensa stipe votiva conosciuta anche come “Stipe Lanciani”, messa in luce nel 1889 e tuttora oggetto di studio (dal dipartimento di Etruscologia e antichità italiche della Sapienza): un deposito riferibile a una possibile area sacra posta sulla collina di Comunità, nel punto più alto del pianoro di Veio, un luogo di culto importante e frequentato con assiduità per molto tempo, tra l’inizio del quinto e la metà del secondo secolo avanti Cristo, anche dopo la conquista della città da parte di Roma.

La mostra è introdotta da un video realizzato tra il Parco archeologico di Veio e il Museo Etrusco di Villa Giulia, che dà conto del contesto da cui provengono i reperti, ed è accompagnata da una video installazione (realizzata da Delumen – Modena) che fa rivivere i volti degli offerenti rappresentati da oltre cinquanta teste e una grande statua che osservano il visitatore da un pannello incorniciato nel calco del portale dell’abbazia di Nonantola, quasi a evocare un luogo denso di spiritualità e nello stesso tempo la funzione di accoglienza di ex voto che le chiese tuttora esercitano.

L’allestimento abbina richiami a elementi museografici ottocenteschi a innovative installazioni visive e sonore che restituiscono vitalità e spiritualità agli oggetti votivi. La mostra, accompagnata da un catalogo scientifico, si avvale dell’esperienza scientifica di Laura Maria Michetti e Carla Tullini dell’ Universita’ La Sapienza di Roma con Cristiana Zanasi del Museo Civico modenese.