BOLOGNA, 29 MAGGIO – Scoprire l’acqua calda tra etruscologi e idrogeologi. I Bronzi etruschi del Bagno Grande di San Casciano: questo il titolo della conferenza che il 12 giugno portera’ all’Accademia delle Scienze di Via Zamboni a Bologna l’archeologo scopritore delle statue Jacopo Tabolli e Marco Petitta, docente di idrogeologia alla Sapienza di Roma.
L’evento, che precede di pochi giorni la presentazione dei ritrovamenti di San Casciano alle Scuderie del Quirinale fa parte della rassegna Le nuove frontiere dell’archeologia in programma dal 26 maggio al 29 settembre. L’archeologia, soprattutto negli ultimi decenni, si è caratterizzata per una straordinaria apertura verso altre discipline sempre più strettamente coinvolte sia nella raccolta dei dati con lo scavo archeologico che nella loro interpretazione. Geologi, antropologi, geografi, informatici, architetti, ingegneri, esperti delle “scienze dure” lavorano sempre più frequentemente insieme agli archeologi con risultati molto innovativi.
Il ciclo di conferenze a cura del prof. Giuseppe Sassatelli, presidente dell’Istituto di Studi Etruschi e Italici, ha l’obiettivo di affrontare vari aspetti innovativi, dal grande progetto Pompei, alla collaborazione tra archeologi e antropologi, al recentissimo scavo dei bronzi di San Casciano che tanto eco ha avuto sulla stampa e che intreccia nei culti della salute aspetti archeologici e idrogeologici
Massimo Osanna e Enrico Giorgi hanno parlato di Pompei il 26 maggio, mentre due date in settembre, il 26 e il 29 affronteranno le nuove prospettive teoriche e metodologiche per archeologi e antropologi e l’Archeologia pubblica per un nuovo rapporto coi cittadini.