Si è conclusa venerdì 25 marzo la seconda sessione del seminario Cronache Vulcenti/Chroniques Vulciennes, tenutasi all’École Française de Rome con il tema: “De l’Unité italienne à la loi Bottai. Vulci entre création et essor du service de tutelle des monuments” / “Dall’Unità d’Italia alla Legge Bottai. Vulci tra nascita e decollo del servizio di tutela dei monumenti”.
Mentre il primo appuntamento si era prevalentemente concentrato sull’età d’oro degli scavi vulcenti, rievocando le grandi imprese archeologiche tra gli anni ’20 e gli anni ’50 dell’Ottocento sia dal punto di vista storico-archeologico che da quello istituzionale, in questa sede è stato trattato un periodo non meno pionieristico di quello precedente, quello tra la seconda metà dell’Ottocento e le prime decine del ventesimo secolo. Non si tratta soltanto di una storia di scoperta dei territori, ma anche di archivi: dopo il 1870 lo stato italiano si pone la necessità di riorganizzare tutto il sistema dell’insegnamento e il settore degli scavi, con un’attenzione particolare nei confronti della tutela di monumenti e memorie del passato.
Filippo Delpino (già Consiglio Nazionale delle Ricerche) si è ricollegato a tale tema passando in rassegna questo forte interesse da parte del nuovo governo per le antichità tra iniziative straniere e politiche tutorie della Direzione generale per le Soprintendenze ai beni ambientali ed architettonici. In tale contesto, Stefano Bruni (Università degli Studi di Ferrara) e Barbara Arbeid (Direzione Regionale Musei della Toscana – Museo Archeologico Nazionale di Firenze) si sono concentrati su due figure fondamentali: rispettivamente Francesco Marcelliani, con le sue ricerche nell’area della Cuccumella e della Cuccumelletta, e Luigi Adriano Milani, nell’ambito della progettazione della sala vulcente del Museo Topografico dell’Etruria. L’esempio della volontà di quegli anni di avere un discorso contestuale all’interno dei musei, discussione prodottasi negli stessi anni anche in Sicilia, ha permesso inoltre di conoscere meglio l’aspetto delle trattative commerciali. Successivamente, Claudia Noferi (Direzione Regionale Musei della Toscana – Museo Archeologico Nazionale di Firenze) ha approfondito i materiali vulcenti all’interno del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, mentre Anna Maria Moretti Sgubini (già Ministero della Cultura) ha ripercorso le ricerche di Raniero Mengarelli e di Ugo Ferraguti a Ponte Rotto e alla Cuccumella (1928-1930). Ha chiuso la sessione l’intervento di Alessandro Conti (Sapienza Università di Roma), membro del comitato scientifico di Vulci Nel Mondo e organizzatore della conferenza insieme a Christian Mazet e Laura M. Michetti, su alcuni contesti di Età Orientalizzante dalla necropoli dell’Osteria (scavi Ferraguti-Mengarelli 1931).