NEW BRUNSWICK, 17 LUGLIO – I fasci dalle origini etrusche a oggi: il “piu’ pericoloso simbolo politico dell’antica Roma” e’ al centro di un articolo di Corey Brennan, classicista della Rutgers University, pubblicato in inglese sulla rivista open source Antigone.
“Il loro sviluppo attraverso l’antichità e la modernità è stato complesso e talvolta disastroso: la parola ‘fascismo’ non viene dal nulla”, scrive Antigone sulla sua pagina Facebook commentando la carrellata di tre millenni di storia contenuta nell’articolo uscito in svedese originariamente sulla rivista Medusa nel febbraio 2022 e che ha preceduto il libro “The Fasces” sullo stesso argomento pubblicato l’anno scorso su Oxford University Press.
“Secondo la tradizione – scrive Brennan – si credeva che Roma dei Re avesse preso questa istituzione dagli Etruschi. Alcune autorità, tra cui Livio, datavano l’adozione dai tempi del leggendario fondatore di Roma, Romolo”. La scoperta nel 1898 di un piccolo fascio con un’ascia a doppia lama (bipenne) legata ad un fascio di verghe in una tomba risalente alla metà del VII secolo a.C. a Vetulonia (la c.d. Tomba del Littore), “ha confermato spettacolarmente la comprensione di base dei Romani sull’origine di questo emblema. La scoperta ha anche suggerito che il primo re etrusco di Roma, Tarquinio Prisco (il cui regno è convenzionalmente datato al 616-579 a.C.), potrebbe aver sfilato con il fascio, proprio come credevano i nostri antichi autori letterari”. Brennan argomenta che i romani in eta’ repubblicana modificarono poi i fasci regali, dividendo l’ascia a due lame in modo da consentire a ciascun console di mostrarne una nel proprio emblema.
L’articolo esamina le successive appropriazioni dei fasci nell’eta’ post-antica. Ricorda ad esempio che Raffaello li incorporo’ in due importanti commissioni Vaticane. E anche se la Chiesa non ha alcuna relazione di sorta con i fasci, quattro Papi nei successivi due secoli, a partire da Paolo Terzo, fecero adornare le loro tombe con la scure e le verghe come simbolo di giustizia.
Nel 1792, per la prima volta per una nazione, il nuovo stato rivoluzionario francese adotto’ i fasci nel suo sigillo semi-ufficiale. Si passa poi a Napoleone e agli Stati Uniti d’America: settimane dopo l’entrata in vigore della nuova Costituzione americana (4 Marzo 1789), l’emblema fu adottato dalla Camera dei Rappresentanti per lo scettro del suo Sergeant-at-Arms per diventare, nel secolo successivo, simbolo degli abolizionisti come ad esempio nel monumento ad Abraham Lincoln sul Mall di Washington.
Fu pero’ in Italia con Benito Mussolini che i fasci videro la sua reinterpretazione piu’ radicale, onnipresenti, dopo la marcia su Roma, in ogni aspetto della vita quotidiana degli italiani, “dalle monete ai francobolli e ai pacchetti di sigarette”. L’articolo conclude con l’adozione dei fasci da gruppi di suprematisti bianchi negli Usa: almeno cinque, secondo l’AntiDefamation League, che li avrebbero scelti come simbolo “possibilmente perche’ non avevano la stessa connotazione negativa delle svastiche e perche’ gli estremisti potevano difenderne l’uso indicando il loro ruolo nella simbologia degli governo degli Stati Uniti”.
Per saperne di piu’, questo e’ il rimando all’articolo di Brennan: https://antigonejournal.com/2023/07/roman-fasces/