CHIUSI, 5 MAGGIO – Il Museo Nazionale Etrusco di Chiusi ‘scava’ nei suoi magazzini e lancia una WebApp. Uno scriba, seduto e leggermente piegato in avanti, intento a registrare su delle tavolette i risultati di una gara. Dietro di lui, in piedi, un altro personaggio maschile che tiene nella mano sinistra il doppio bastone dell’agonothetes, il giudice di gara. Sono i due ‘ambasciatori’ che in questi giorni accolgono il pubblico all’ingresso dell’edificio in stile neoclassico di via Porsenna. L’iniziativa “L’opera del mese: reperti dai magazzini del museo” e’ partita all’inizio di maggio. Ogni mese, all’inizio del percorso di visita, verrà esposto un reperto conservato nei magazzini.
“L’Opera del Mese” si affianca a un’altra iniziativa che verra’ presentata domani nella sala conferenze comunale del Convento di San Francesco di Chiusi in via Paolozzi: si chiama Wikimuseo la nuova WebApp del Museo Nazionale Etrusco realizzata da LiberActa srl e per l’occasione l’ingresso al Museo sarà gratuito per tutta la giornata per i residenti del Comune di Chiusi. Dopo i saluti istituzionali dell’Amministrazione del Comune della Città di Chiusi, seguiranno gli interventi di Elena Cagiano de Azevedo, Funzionario Promozione e Comunicazione della Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura, di Fabrizio Vallelonga, Direttore del Museo Nazionale Etrusco di Chiusi della Direzione regionale musei della Toscana del MiC, di Alessandro Montanari, CEO di LiberActa srl e di Gianni Bagnoli, Collaboratore dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Graziano da Chiusi.
Il Museo di Chiusi fu inaugurato il 28 ottobre del 1871 presso due sale in via Mecenate che in passato avevano ospitato la Collezione Bonci Casuccini, con i reperti acquisiti dalla Commissione Municipale, appositamente costituita, e con le donazioni del clero e di famiglie locali. Nel 1901 venne trasferito all’interno dell’edificio di via Porsenna, dove si trova ancora oggi. Passato allo Stato nel 1963, e divenuto così Museo Nazionale Etrusco, il museo espone eccezionali reperti archeologici di epoca etrusca, romana e longobarda, rinvenuti nella città e nel suo territorio. Fu riallestito nel 1985 e ampliato nel 1992 con la sistemazione del piano inferiore. L’allestimento attuale risale al 2003. È oggi gestito dalla Direzione regionale musei della Toscana del Ministero della Cultura.
Frutto della collaborazione tra Direzione regionale musei della Toscana e LiberActa, Wikimuseo nasce dall’esperienza di “ARTathlon – Arte in movimento”, la maratona creativa promossa nel 2021 dal Ministero della Cultura, attraverso la Direzione Generale Musei, per sviluppare prodotti digitali in grado di innovare la fruizione del patrimonio culturale attraverso un percorso dedicato alla co-creazione di soluzioni innovative. WikiMuseo – spiega il museo sul sito online del Polo Museale Toscano – è la soluzione ideata per rendere più fruibile e accessibile il patrimonio culturale consentendo a operatori e utenti di progettare e realizzare in autonomia gli itinerari e i supporti digitali utili a migliorare l’esperienza di visita. È possibile utilizzare contenuti multimediali di tutti i tipi (testi, immagini, video, audioguide, ricostruzioni 3D, tour virtuali), già esistenti, o crearne di nuovi. Gli itinerari possono essere differenziati per le caratteristiche dei destinatari (es. bambini, anziani, persone con problemi di accessibilità, ecc.) nelle principali lingue, associando ai percorsi di visita mappe, informazioni di accessibilità, interazioni per rendere più confortevole e stimolante la visita. Gli itinerari possono essere creati, personalizzati e utilizzati anche da scuole, enti e associazioni per scopi didattici e culturali legati ai loro obiettivi.
Proprio per sfruttare al meglio queste caratteristiche si rivela di estrema importanza la collaborazione avviata con il Comune di Chiusi: uno stretto rapporto con i territori e le comunità pone in rilievo, infatti, le caratteristiche di Wikimuseo come strumento di fruizione partecipativa, in grado non solo di supportare la visita ma anche di stimolare la produzione di contenuti da parte degli utenti.
Gli itinerari realizzati dal museo spaziano dal percorso tra le opere principali a itinerari tematici che esplorano il mondo della ritualità funeraria, aspetti della vita quotidiana e della religiosità. Tutti i percorsi sono stati pensati in doppia versione, per adulti e per bambini.
Wikimuseo propone anche un percorso dei suoni e degli strumenti realizzato grazie alle sperimentazioni di archeologia sonora di Francesco Landucci, che, oltre alla descrizione degli strumenti antichi raffigurati sui reperti, permette di apprezzarne il suono grazie a brevi video appositamente realizzati per la WebApp.
Sono inoltre in corso di sperimentazione degli itinerari realizzati con contenuti autoprodotti dagli istituti scolastici del territorio, in particolare dalla scuola Secondaria di I grado, G. Galilei, dalla scuola primaria G. Rodari e dal Gruppo Archeologico Città di Chiusi su un percorsi specifici dedicati alla musica e ai contesti topografici di provenienza dei reperti. L’applicazione è semplice da usare, con un’esperienza ottimizzata per l’utilizzo diretto da dispositivi mobili e da PC, senza bisogno di essere scaricata.
L’interazione con opere, luoghi o monumenti, avviene tramite la lettura del QRcode posto accanto ad esse o, nel caso di monumenti all’aperto, dalla rilevazione della posizione. Nel caso di accesso autenticato il sistema permette inoltre, di raccogliere informazioni statistiche riguardanti le esperienze dei visitatori, i loro contributi e interazioni nel rispetto della privacy e dei consensi forniti.