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ROMA, 18 MAGGIO – In tempi record, sei mesi dopo l’annuncio delle straordinarie scoperte di 24 tra statue, grandi votivi di bronzo e migliaia di monete, sta per uscire il secondo volume sugli scavi di San Casciano. “Il Santuario ritrovato. Dentro la Vasca Sacra”, a cura di Emanuele Mariotti, Ada Salvi e Jacopo Tabolli, presenta per la prima volta i risultati preliminari degli ultimi scavi al santuario di Bagno Grande, immerso nella campagna toscana e fuori da tutte le grandi vie di comunicazione, eppure frequentato senza soluzione di continuità dall’epoca degli etruschi a quella dei romani.

Gli studi sulla stratificazione del deposito votivo, sulle architetture monumentali del santuario, sulla lunga durata di riti e culti che dal III secolo a.C. giungono al V secolo d.C., divengono nel volume il racconto di presentazione delle statue in bronzo, delle monete, gli ex voto, le offerte vegetali. Studi sul paesaggio del sacro, sulla medicina termale presso il santuario, sulle pratiche di divinazione sono descritte in oltre 400 pagine di testo, che comprende l’edizione preliminare di tutti i materiali rinvenuti.

Il libro, pubblicato dalla casa editrice livornese Sillabe e disponibile dal 23 maggio, arriva a sei mesi esatti dalla conclusione della campagna di scavo e dall’annuncio del ministro della Cultura Sangiuliano della scoperta. In questo modo i ricercatori e le ricercatrici del team di ricerca consegneranno alla comunità scientifica e al grande pubblico una sintesi ragionata dei contesti e dei dati archeologici, confermando la rapidità nell’edizione critica dei dati inaugurata con il primo volume del 2021. Hanno collaborato Giacomo Pardini che si è occupato delle monete, Adriano Maggiani cui è spettato il compito di decifrare le iscrizioni etrusche, Gian Luca Gregori, che ha affrontato le iscrizioni latine a Barbara Arbeid che si e’ interrogata sulla quasi assenza degli animali.

Una struttura di cura e forse una scuola di medicina

Dalla decifrazione delle iscrizioni incise sui bronzi (cinque in etrusco e quattro in latino) emerge la sacralità della fonte antica che per gli etruschi è “Flere di Havens” e per i latini più semplicemente “Fons”. Tra i donatori, giovani madri, lo schiavo contabile di una matrona romana, il discendente di una illustre famiglia etrusca in terra umbra, un uomo affetto da rachitismo. Tra medicina e divinazione, gli archeologi ipotizzano l’evento che nel primo trentennio del I secolo d.C. portò i romani a seppellire le statue dentro l’acqua calda della fonte: un fulmine caduto proprio vicino alla sorgente sarebbe stato interpretato dai sacerdoti come un segno degli dei, mentre il ritrovamento di uno strumento chirurgico vicino a due raffinate rappresentazioni su bronzo degli organi interni umani apre la strada alla teoria che accanto al santuario ci fosse una struttura dedicata alle cure, se non addirittura una vera e propria scuola di medicina. Quanto alle monete, le analisi hanno dimostrato che erano in larga parte appena uscite dalla zecca, offerte alla fonte in epoca romana da qualcuno che si poteva permettere una donazione così generosa, notabili, senatori, forse addirittura imperatori.

La presentazione a San Casciano e poi alla Sapienza

In coincidenza con la pubblicazione del volume è stata organizzata una suggestiva passeggiata dalle Stanze Cassianensi al Santuario ritrovato. Il sindaco Agnese Carletti ha introdotto il dialogo alla presenza di Mariotti, Salvi e Tabolli che saranno poi domani alla Sapienza, nell’Aula Partenone della Facolta’ di Lettere, per una discussione coordinata da Maria Teresa D’Alessio.

“Gli scavi ripartiranno il 19 giugno per 14 settimane”, ha detto il sindaco. Intanto, di nuovo in tempi record, lo scavo di Bagno Grande sta per venire presentato al grande pubblico. Le statue di bronzo e le altre meraviglie emerse dall’acqua calda della sorgente sacra saranno esposte al Quirinale dal 22 giugno al 22 ottobre, prima di tornare a casa, in un palazzo nel centro di San Casciano di cui il ministro Sangiuliano firmerà a giorni l’atto di acquisto. “Manca solo la firma del contratto – ha detto la Carletti – ma è questione di giorni. Il Ministero dell’Università insieme all’Università per Stranieri sta varando un progetto per un hub di ricerca e tutti insieme stiamo lavorando ad un Parco archeologico termale. Vorrei ringraziare chi ha creduto in questo progetto e che ha fatto la differenza”.