"Alabastron"
Alabastron in gesso alabastrino con corpo cilindrico configurato nella parte superiore a busto femminile. Bocchello circolare sulla testa. Capelli con frangia piatta sulla fronte e massa decorata a chevron ricadente sulle spalle. Viso pieno con sopracciglia segnate, occhi sporgenti, bocca piccola. Tracce di colore nero su sopracciglia, ciglia e pupille, e rosso rosso sulle labbra. Indossa tre collane con perline, le due sottostanti con una bulla centrale, originariamente dipinte o dorate. Linee nere tracciate dalle spalle fino al centro del petto. Seno pronunciato con capezzoli dipinti di nero. Le braccia sono piegate sul petto per sostenere un disco solare alato. Sui polsi, tre braccialetti. Il pezzo, databile tra 625 – 550 a.C., rientra in una produzione orientale mediterranea di vasetti contenenti unguenti profumati.
L.A.
Il pezzo fu rinvenuto nel 1839 nella cd. tomba di Iside di Vulci durante gli scavi di Lucien Bonaparte. Nello stesso anno fu visionato da L. Urlichs e W. Abeken. Nel 1843 fu acquisito da E. Braun, per poi essere venduto al British Museum nel 1850.
S. Haynes, “The ‘Isis-Tomb’: do its contents form a consistent group?”, in A. Neppi Modona (a cura di), La civiltà di Vulci e la sua espansione. Atti del X Convegno di studi etruschi ed italici, Firenze 1977, pp. 17-29.
A. Dore, M. Marchesi, L. Minarini (a cura di), Principi etruschi tra Mediterraneo ed Europa, Venezia 2000, p. 301.