"Alabastron"
Alabastron etrusco-corinzio attribuito al Pittore di Burrel con breve labbro a tesa e piccola ansa verticale decorati rispettivamente da punti e trattini orizzontali. La spalla è decorata da serie di linguette mentre il corpo del vaso è ripartito in tre registri sovrapposti: sul primo sono raffigurati un leone e due galli affrontati; sul secondo si alternano una pantera, un toro e una capra; sul registro inferiore si susseguono una capra, un leone, una cerva e un volatile. Le figure animali sono intervallate da rosette e punti.
F.B.
L’alabastron etrusco-corinzio fa parte di un ricco corredo -composto di 30 vasi e piccoli oggetti metallici- rinvenuto a Vulci durante gli scavi eseguiti da Francesco Mancinelli Scotti tra il 1894 e il 1895, nei terreni della famiglia Torlonia, sotto la direzione di Arthur Frothingham. Stando alla documentazione di archivio il corredo della tomba, rinominata Vulci B, confluì, attraverso A. Frotingham, al Field Museum di Chicago nell’ottobre del 1896 insieme ad altri due corredi vulcenti rinvenuti durante gli stessi scavi. Nel settembre del 1896, verosimilmente attraverso Frothingham, fu trasferito un lotto di materiali dal Field Museum di Chicago al Penn Museum di Philadhelphia, nel quale figurava anche il corredo della tomba B di Vulci mancante di due vasi in bucchero rimasti nei depositi del museo di Chicago insieme agli elenchi dei materiali della tomba redatti da Frothingham e delle foto dell’intero contesto.
S.B. Luce, Catalogue of the Mediterranean Section, Philadelphia 1921, pp. 56-57, n. 33.
J.G Szilágyi, Ceramica etrusco-corinzia figurata. Parte II: 590/580-550 a.C., Firenze 1998, p. 557, n. 7, tav. CCXVIIa-b, fig. 115a-b.
Sul contesto: A.B. Brownlee, R.D. De Puma, Vulci B: rédecouverte d’un contexte funéraire, in Les potiers d’Étrurie et leur monde. Contacts, Échanges, Transferts. Hommages à Mario A. Del Chiaro, L. Ambrosini, V. Jolivet (a cura di), Paris 2014, pp. 97-108.