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Anfora attica a figure nere del Pittore di Berlino 1686

"amphore, Guerre et guerriers"

Provenienza: Vulci

Museo: Bibliothèque nationale de France (BnF)

Città: Parigi

Oggetto: Anfora

Materiale: Ceramica

Classe: Attica a figure nere

Periodo: Età Arcaica 580-480 aC

Datazione: 550-530 aC

Attribuzione: Pittore di Berlino 1686

Iscrizione: Greca

Dimensione: H 38,8 cm; Ø 26,2 cm

Numero Inventario: De Ridder.207

Altro Inventario: Luynes. 734 (Inv.116)

Data di Acquisizione: 1862, donata da Honoré Théodore d'Albert duca di Luynes

Precedenti Collezioni: Collezione di Honoré Théodoric d’Albert, duca di Luynes

Scena: Guerra

Soggetto: Opliti, figure femminili, anziani, bambino, aquila

Decorazione Accessoria: Fregio di palmette, denti di lupo

BEAZLEY Archive: 320385

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Anfora attica a figure nere, attribuita al Pittore di Berlino 1686 (550-530 a.C.). La decorazione figurata si sviluppa, su entrambi i lati, entro uno spazio metopale che occupa oltre la metà della superficie del vaso. In alto la scena è delimitata da un fregio di palmette, mentre nella parte inferiore da una banda color porpora. Sul lato A, è raffigurata una scena di vestizione e partenza di guerrieri. A partire da sinistra compare un anziano con barba e capelli bianchi, il quale tiene in mano una lancia ed si rivolge al guerriero di fronte a lui che sta indossando gli schinieri. Affrontato a quest’ultimo, una figura femminile avvolta nel peplo gli porge una spada nel fodero. Tra le due figure sono dipinte due iscrizioni greche: εποιτκι e ειοχειλι. A terra, tra di loro, giacciono un elmo e uno scudo. Segue un guerriero armato di tutto punto e rivolto verso destra, con in mano una phiale. In piedi, di fronte a lui, compaiono un bambino che si aggrappa al bordo del suo scudo, un anziano che alza una mano in segno di saluto e due guerrieri appena visibili dietro ai loro scudi. Presso le gambe dei guerrieri è dipinta un’iscrizione greca: εαιοτονοχε. Sul lato B, è rappresentato il combattimento tra due opliti, alla presenza di due figure femminili. Il guerriero sulla destra regge un grande scudo con l’episema del tripode e brandisce la lancia contro l’avversario, che sembra cedere sulle ginocchia e volge la testa verso il suo aggressore. Un’aquila è in volo tra le gambe del guerriero vincitore. Tra le figure sono dipinte altre iscrizioni greche inintelligibili, alcune delle quali ripetute più volte: ειοχιοχει, ειρχ<ρτειχχ, …ειο(τ)χ. Un motivo a denti di lupo diparte dal piede. Sotto il piede sono incise le lettere ΜΕ e un lambda attico.

C.V.

L’anfora, rinvenuta a Vulci, fu venduta alla Bibliothèque nationale de France il 17 maggio 1843. Precedentemente aveva fatto parte della collezione privata di Honoré Théodoric d’Albert, duca di Luynes.

Corpus Vasorum Antiquorum: Paris, Biblioteque National 1, 26-27, pl. 34.3-5.

C. Colonna, De Rouge et de Noir. Les vases grecs de la collection de Luynes, Paris 2013, n. 62, p. 93.

 

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