Anfora attica a figure nere, attribuita al Pittore di Rycroft (520-510 a.C.). La decorazione figurata si sviluppa, su entrambi i lati, entro uno spazio metopale che occupa oltre la metà della superficie del vaso. Sul lato A, è raffigurata la lotta tra Eracle e il leone Nemeo. L’eroe, in nudità, afferra la testa della belva tra le braccia possenti. Il leone mostra le fauci spalancate e tenta di colpire con una delle zampe posteriori la testa dell’eroe. Al centro della scena, alle spalle dei due contendenti avvinghiati a terra, svetta una palma frondosa; mentre sulla sinistra compare una grotta sovrastata da un corvo, su cui è poggiata la clava di Eracle. In alto la scena è delimitata da un fregio di palmette e fiori di loto, ai lati da un doppio fregio di melograni stilizzati, mentre nella parte inferiore da una catena di palmette orizzontali e un motivo a meandro. Sul lato B, è rappresentata la partenza di guerrieri. Dalla sinistra, l’auriga si appresta a salire sulla quadriga, mentre due guerrieri armati di tutto punto affiancano il carro. Tra di loro un anziano sembra assistere alla scena appoggiandosi ad una lancia. Un cane è raffigurato di profilo tra le zampe dei cavalli. In alto la scena è delimitata da un fregio di palmette e fiori di loto, mentre nella parte inferiore da un motivo a meandro; presso il piede fascia decorata con denti di lupo.
C.V.
L’anfora fu acquistata dal Musée du Louvre nel 1848. Precedentemente aveva fatto parte della collezione di Luciano Bonaparte, principe di Canino.
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