"amphore, armement de guerriers"
Anfora calcidese a figure nere, attribuita al Pittore delle Iscrizioni (540 a.C.). Un fregio di palmette intrecciate corre lungo tutta la circonferenza del collo. Lungo la spalla sono raffigurati sei cavalieri al galoppo verso sinistra e tre aquile in volo; sotto il ventre di ogni cavallo compare una rosetta. La scena principale, ritratta sul corpo del vaso, mostra dei guerrieri che si armano per il combattimento. Un’aquila, con le ali spiegate, vola alle spalle di ∆εµοδοϘος (Demodoco), il quale sta indossando gli schinieri. Ai suoi piedi, a terra, vi è un elmo corinzio. Stante di fronte a lui, Ηιππολυτε (Ippolita) gli porge la lancia e lo scudo. Un guerriero barbato, già armato di schinieri, lancia e scudo, indossa l’elmo con la mano destra. Davanti ad una colonna dorica un giovane arciere Τυχi[.], vestito di corto chitone, arco e faretra, conduce due cavalli. Un altro giovane arciere Τοξ[. . .], caratterizzato da lunghi capelli e corto chitone, è ritratto stante e rivolto verso destra. Di fronte a lui Ϙλυτο (Klytos), abbigliata con chitone, himation e collana, gli tende una fascia. Περιφας (Perifante), armato di tutto punto, volge la testa all’indietro. Un bambino in nudità, sta in piedi davanti a lui e volge anch’egli la testa all’indietro. Πολυδος (Polydos), barbato e vestito di himation, è affrontato a Perifante e alza una mano in gesto di saluto. Segue una coppia di due cavalieri rivolti verso sinistra, uno dei quali è ΓλαυϘος (Glauco). La parte inferiore del vaso è decorata con un fregio di boccioli di loto e da una catena di denti di lupo.
C.V.
L’anfora, rinvenuta a Vulci, fu acquisita, tramite vendita pubblica, il 1 giugno 1836 dalla Bibliothèque Nationale de France. Precedentemente aveva fatto parte della collezione privata di Edme-Antoine Durand.
Corpus Vasorum Antiquorum: Paris, Bibliotheque Nationale 1, 20-21, 24.5-7, 26.1-6.
A. De Ridder, Catalogue des vases peints de la Bibliothèque nationale, Paris 1901-1902, n. 203, p. 109.