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Anfora calcidese del Pittore delle Iscrizioni

"Amphore à col, Héraclès contre le triple Géryon"

Provenienza: Vulci

Museo: Bibliothèque nationale de France (BnF)

Città: Parigi

Oggetto: Anfora

Materiale: Ceramica

Classe: Calcidese

Periodo: Età Arcaica 580-480 aC

Datazione: 540-530 aC

Attribuzione: Pittore delle Iscrizioni

Iscrizione: Greca

Dimensione: H 41,4 cm; Ø 27,3 cm

Numero Inventario: De Ridder.202

Data di Acquisizione: 1862, donata da Honoré Théodore d'Albert duc de Luynes

Precedenti Collezioni: Honoré Théodoric d’Albert, duca di Luynes; Magnoncourt, barone di Féoli

Scena: Guerra, Mitologia

Soggetto: Eracle, Gerione, Atena, Iolao, cani, buoi, cavalieri, cavalli, aquile

Decorazione Accessoria: Fregio di palmette, boccioli di loto, rosette, denti di lupo

Anno Scoperta: 1828-1829

BEAZLEY Archive: 909851

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Anfora calcidese a figure nere, attribuita al Pittore delle Iscrizioni (540-530 a.C.). Un fregio di palmette intrecciate corre lungo tutta la circonferenza del collo. Lungo la spalla sono raffigurati sei cavalieri al galoppo verso sinistra e due aquile in volo; sotto il ventre di ogni cavallo compare una rosetta. La scena principale, ritratta sul corpo del vaso, mostra il combattimento tra Ercole e Gerione, il mostro tricorpore. L’eroe, avvolto nella leonthè, flette l’arco preparandosi a scoccare una freccia contro Gerione, che lo fronteggia armato di tre lance e tre scudi. Eracle è assistito dalla dea Atena, provvista di lancia ed egida. I cani Orthos ed Eurytion sono a terra morenti. Alle spalle del essere mostruoso, Iolao attende nella quadriga di Eracle. Alcuni personaggi sono identificati tramite iscrizione: Αθεναιε [Atena], Ηερακλες [Eracle], ΓαρυƑονες [Gerione], Ευρυτιον [Eurytion]. Infine sono raffigurati i cinque buoi della mandria di Gerione, oggetto di contesa. La parte inferiore del vaso è decorata con un fregio di boccioli di loto e da una catena di denti di lupo.

C.V.

L’anfora, attribuita al pittore delle Iscrizioni e proveniente da Vulci, fu donata alla Bibliothèque Nationale de France nel 1862 dal collezionista Honoré Théodoric d’Albert, duca di Luynes. Precedentemente aveva fatto parte della collezione di Magnoncourt, barone di Féoli.

Corpus Vasorum Antiquorum: Paris, Bibliothèque Nationale 1, 19-21, pls. 24.1-4, 25.1-7.

L. Détrez, Terre ! Escales mythiques en Méditerranée. Trésors de la BnF et collections marseillaises, Gand 2020, n. 104, pp. 293-297.

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