"Amphore à col, Héraclès contre le triple Géryon"
Anfora calcidese a figure nere, attribuita al Pittore delle Iscrizioni (540-530 a.C.). Un fregio di palmette intrecciate corre lungo tutta la circonferenza del collo. Lungo la spalla sono raffigurati sei cavalieri al galoppo verso sinistra e due aquile in volo; sotto il ventre di ogni cavallo compare una rosetta. La scena principale, ritratta sul corpo del vaso, mostra il combattimento tra Ercole e Gerione, il mostro tricorpore. L’eroe, avvolto nella leonthè, flette l’arco preparandosi a scoccare una freccia contro Gerione, che lo fronteggia armato di tre lance e tre scudi. Eracle è assistito dalla dea Atena, provvista di lancia ed egida. I cani Orthos ed Eurytion sono a terra morenti. Alle spalle del essere mostruoso, Iolao attende nella quadriga di Eracle. Alcuni personaggi sono identificati tramite iscrizione: Αθεναιε [Atena], Ηερακλες [Eracle], ΓαρυƑονες [Gerione], Ευρυτιον [Eurytion]. Infine sono raffigurati i cinque buoi della mandria di Gerione, oggetto di contesa. La parte inferiore del vaso è decorata con un fregio di boccioli di loto e da una catena di denti di lupo.
C.V.
L’anfora, attribuita al pittore delle Iscrizioni e proveniente da Vulci, fu donata alla Bibliothèque Nationale de France nel 1862 dal collezionista Honoré Théodoric d’Albert, duca di Luynes. Precedentemente aveva fatto parte della collezione di Magnoncourt, barone di Féoli.
Corpus Vasorum Antiquorum: Paris, Bibliothèque Nationale 1, 19-21, pls. 24.1-4, 25.1-7.
L. Détrez, Terre ! Escales mythiques en Méditerranée. Trésors de la BnF et collections marseillaises, Gand 2020, n. 104, pp. 293-297.