"amphore, Héraclès et un centaure"
Anfora etrusca a figure nere attribuita al Pittore di Tityos (Gruppo dei Vasi “Pontici”) datata alla seconda metà de VI secolo a.C. Su entrambi i lati del collo, sono raffigurate due sfingi affrontate con volti retrospicienti. Sul lato A della spalla, Eracle inginocchiato affronta un centauro brandendo l’arco e la clava. La figura eroica è resa riconoscibile dalla leontè (pelle di leone). Sul lato opposto, sempre sulla spalla, è raffigurato un centauro barbato al galoppo con capelli aI vento. Alle spalle della figura ferina è dipinto un arbusto. Compreso tra un motivo vegetale a foglie d’edera e un motivo a meandri, il registro inferiore presenta una teoria di figure animali e creature fantastiche: grifo, sfinge, pantera, leoni. Intorno al piede è dipinto un motivo a denti di lupo.
C.V.
L’anfora etrusca, rinvenuta a Vulci, fu acquistata tramite vendita pubblica il 1 giugno 1836 dalla Bibliothèque nationale de France. Precedentemente aveva fatto parte della collezione privata di Edme-Antoine Durand.
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