"Two-handled jar (Tyrrhenian neck-amphora)"
Anfora attica a figure nere a collo distinto eponima del Pittore di Timiades, appartenente ad un gruppo di artisti attici impegnati nella realizzazione di vasi destinati, per la maggior parte, al mercato dell’Italia centrale (Gruppo Tirrenico). La decorazione del vaso è riparta in 4 registri sovrapposti. Sul collo e sulla spalla del vaso si sviluppano una catena di palmette e una fila di baccelli rossi e neri alternati. Sul lato A del fregio principale è rappresentato lo scontro tra Eracle (Hερακλες), Timiades (Τιμιαδες) e Telamone (Τελαμον) contro le amazzoni Adromaca (Ανδρομαχε), Ainippe (Αινιπ[π]ε) e Pantariste (Πανταριστε). Sul lato opposto, quattro giovani danzano tra cigni. Al di sotto si sviluppano due fregi sovrapposti con teoria di animali (uno con sfinge, sirene, pantere e cervo pascente e l’altro con ariete pascente, pantere e cigno). Presso il fondo del vaso, decorazione a denti di lupo.
M.B.
L’anfora del Pittore di Timiades fu rinvenuta nella camera B della tomba 49 (XLIX) della necropoli della Polledrara di Vulci durante gli scavi condotti dall’archeologo francese Stéphan Gsell intorno al 1889. Il vaso, insieme ad alcuni elementi di corredo della tomba, appartenuti precedentemente alla Collezione Torlonia, fu venduto al Museum of Fine Arts di Boston nel 1898 dal Collezionista Edward Perry Warren.
S. Gsell, Fouilles dans la Nécropole de Vulci, Paris 1891, pp. 118, n. 87, pls. 5-6.
Corpus Vasorum Antiquorum: Boston, Mueseum of Fine Arts 1, 11-12, pls. 15-17,(637,639) 15.1-4, 17.1-2.