"Etruskischer Kandelaber mit Bekrönungsfiguren: Jüngling und Mädchen"
Candelabro in bronzo composto di: basette, treppiede, rocchetto, fusto, piattello rovesciato, cilindro superiore modanato, ciambella con rebbi fusi insieme e coronamento su basetta. Le zampe leonine sono fissate su tre basette cilindriche, dotate lateralmente di alette e superiormente delle tipiche “ali di coleottero”. Nei punti di raccordo delle zampe pendono tre palmette a sette foglie. Il rocchetto, alla base del fusto, è decorato da giro di linguette rigonfie su base liscia svasata. Il fusto, scanalato, termina con due cilindri modanati divisi da un piattello liscio; i rebbi della ciambella sono brevi e con terminazioni liliacee. Il coronamento si compone di due personaggi (maschile e femminile). La figura femminile, con piede destro in avanti, indossa un chitone attillato e i capelli sono raccolti sulla nuca, trattenuti da una fascia. Il personaggio maschile, cinge, con il braccio sinistro, le spalle della donna tenendo il destro piegato verso il petto; la testa, rivolta verso la fanciulla, ha capelli corti che incorniciano il viso. La coppia, potrebbe essere identificata con Adone e Afrodite alla stregua di altri coronamenti presenti su candelabri del Museo Gregoriano Etrusco. Il candelabro può essere inserito nel Tipo C1 della classificazione di A. Testa (1989), con la caratteristica cimasa-coppia, risultato di una raffinata elaborazione vulcente del primo quarto del V sec. a.C.
V.P.
Il candelabro in bronzo, di produzione vulcente, venne acquisito dallo Staatliche Museen di Berlino nel 1841 da E. Gerhard. S. Campanari intraprese, tramite il Gerhard, un’intensa attività commerciale con il Museo di Berlino e nel quale confluì una parte dei materiali provenienti dagli scavi dell’omonima Società. Non si può escludere che il candelabro facesse parte proprio di quel lotto di reperti.
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