"Etruskischer Kelchkrater"
Cratere a calice a figure rosse di produzione etrusca della fine del IV secolo a.C. Al di sotto del labbro, decorato da una serie di trattini sovradipinti, corre una catena di foglie d’ulivo. Le due ampie metope figurate sul corpo sono delimitate da catene di foglie di ulivo e puntini. Una grande palmetta capovolta e una coppia di rosette quadripartite decorano lo spazio sopra le anse orizzontali impostate sulla vasca. Sul un lato è raffigurato il demone psicopompo Charun, incedente verso sinistra con martello poggiato sulla spalla destra e ghirlanda nella mano sinistra. Sul lato opposto del vaso una menade (o Vanth) incede verso sinistra recante nella mano destra il tirso e nella sinistra una collana con pendenti. La vasca è decorata con una serie di linguette e con palmette triangolari in corrispondenza delle anse. Il cratere a calice è stato attribuito al Pittore di Cremona isolato nel più ampio Gruppo dell’Imbuto (Funnel Group).
V.P.
Il cratere a calice, proveniente da Vulci, fu acquistato dallo Staatliche Museen di Berlino nel 1885.
F. De Ruyt, Charun, démon étrusque de la mort, in Des Etudes de Philologie, d’Archéologie et d’Histoire Anciennes 1, 1934, p. 49, fig. 19.
J.D. Beazley, Etruscans Vase Painting, Oxfrod 1947, p. 142.
M.A. Del Chiaro, The Etruscans Funnel Group. A Tarquinian red-figured fabric, Firenze 1974, p. 17, n. 1, pls. I-III.
M. Cristofani, La ceramografia etrusca tra età tardo classica ed ellenismo, in Studi Etruschi 58, 1992, p. 93, Pittore di Cremona, n. 1.