"cratère en calice, Ajax et Charun"
Cratere a campana etrusco a figure rosse, attribuito al Gruppo di Turmuca (330-300 a.C.). Sul lato A, Aiace (Aivas) sacrifica un prigioniero troiano in nudità, afferrandolo per i capelli e trafiggendolo con la spada dalla quale sgorga il sangue. La scena avviene alla presenza di Charun (Charu), che brandisce il martello. Sul lato B, Charun accoglie l’anima di Turmuca (hintia turmucas); a sinistra vi è una figura femminile a mani giunte apparentemente estranea, a destra Pentesilea (Pentasila), la regina delle Amazzoni. Anche Turmuca appare raffigurata come un’amazzone con ampio himation che le vela il capo e balteo che le attraversa il petto. La scena figurata è delimitata in alto e in basso da motivi vegetali.
C.V.
Il cratere, rinvenuto a Vulci, fu acquistato dalla Bibliothèque nationale de France il 5 Maggio 1840 dal collezionista Beugnot Gustave Adolph.
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