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Cratere a volute etrusco a figure rosse del Gruppo di Alcesti

"cratère à volutes, Sacrifice d'Alceste pour Admète"

Provenienza: Vulci

Museo: Bibliothèque nationale de France (BnF)

Città: Parigi

Oggetto: Cratere

Materiale: Ceramica

Classe: Etrusca a figure rosse

Periodo: Età Classica 480-320 aC

Datazione: 350-340 aC

Attribuzione: Gruppo di Alcesti

Iscrizione: Etrusca

Dimensione: H 62 cm; L 49,3 cm;

Numero Inventario: De Ridder.918

Altro Inventario: Luynes.728 (Inv.116)

Data di Acquisizione: 1862, donata da Honoré Théodore d'Albert duca di Luynes

Precedenti Collezioni: Collezione di Honoré Théodoric d’Albert, duca di Luynes; Braun; G. Bassegio

Scena: Mitologica, funebre, dionisiaca

Soggetto: Alcesti, Admeto, demoni, figure virili, menade

Decorazione Accessoria: Rosette, boccioli di loto, foglie di ulivo, linguette, meandri, palmette

Anno Scoperta: 1846

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Cratere a volute etrusco a figure rosse, attribuito al Gruppo di Alcesti (350-340 a.C.). Sul lato A, Alcesti cinge le braccia intorno al collo di suo marito, Admeto, per frapporsi tra lui e gli spaventosi demoni che sono venuti a cercarlo. A sinistra della coppia è rappresentato Charun che impugna un grosso martello, mentre a destra compare la figura di Acheron o Tuchulcha, un demone infernale con grandi ali e una testa mostruosa (orecchie d’asino, serpi tra i capelli), il quale maneggia grossi serpenti. Sullo sfondo campeggiano epigrafi etrusche in vernice bianca, scritte prima della cottura del vaso: ALCSTI, ATMITE, ECA, ERSCE, NAC, ACHRUM, FLERTHRCE. Sul lato B, sono rappresentati due figure maschili e una menade che danzano. La figura femminile, in nudità sopra la vita, sorregge un grande timpano (tamburello). Il personaggio maschile sulla sinistra cerca di attrarre a sé la figura femminile afferrandola per un lembo della veste, mentre quello di destra, con espressione sorpresa, sembra ritrarsi verso destra. Delle patere e una benda occupano lo sfondo e sul terreno sono raffigurati una roccia e un elemento vegetale. La decorazione figurata è compresa tra un motivo a linguette in alto sulla spalla e un motivo a meandro in basso. Elementi plastici (volute, palmette e protomi di mostri marini) sono applicati alle anse. Fregi vegetali sovrapposti (rosette, boccioli di loto, foglie di alloro) corrono lungo tutta la circonferenza del collo. Grandi palmette sono raffigurate al di sotto delle anse.

C.V.

Il cratere a volute, rinvenuto a Vulci, fu donato alla Bibliothèque nationale de France nel 1862 dal collezionista Honoré Théodoric d’Albert, duca di Luynes. Precedentemente aveva fatto parte della collezione privata di Braun e G. Bassegio.

AA.VV., Les Etrusques en toutes lettres, Cinisello Balsamo 2015, pp. 78-79.

C. Colonna, De Rouge et de Noir. Les vases grecs de la collection de Luynes, Paris 2013, n. 77.

M. Torelli, The Etruscans, Milano 2000, p. 918.

S. Haynes, Etruscan Civilization. A Cultural History, London 2000, pp. 321-322.

M. Cristofani in M. Martelli (a cura di), La ceramica degli Etruschi : la pittura vascolare, Novara 1987, n. 170.

J.D. Beazley, Etruscan Vase Painters, New-York 1976, n. 1, p. 134.

A. De Ridder, Catalogue des vases peints de la Bibliothèque nationale, Paris 1901-1902, n. 918 pp. 546-547.

S. Reinach, Répertoire des vases peints grecs et étrusques, Paris 1899-1900, p. 395.

G. Dennis, The Cities and Cemeteries of Etruria, vol. II, London 1848.

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