"Attischer Kolonnettenkrater"
Il cratere a colonnette attico a figure nere, dotato di beccuccio versatoio, è attribuito al Gruppo tirrenico ed è inquadrabile intorno al secondo quarto del VI secolo a.C. Al di sotto di un motivo a linguette sulla spalla, sul lato A, è rappresentata la liberazione di Prometeo ad opera di Eracle. Il Titano, nudo e barbuto, è raffigurato legato ad un palo in posizione accucciata. Alle sue spalle, Eracle è nell’atto di scoccare frecce contro l’aquila dalle ali spiegate che dilania il Titano. Dietro al rapace, un altro personaggio maschile panneggiato, forse identificabile con Zeus, regge un bastone. Sul lato B, una teoria di cavalieri. Sulla parte superiore delle anse, rispettivamente leoni affrontati e pantere accovacciate e boccioli di loto. Motivo a denti di lupo nella parte inferiore del vaso, in prossimità del piede.
V.P.
Nel Corpus Vasorum Antiquorum di Berlino il cratere è considerato di provenienza chiusina. Acquistato nel 1842 dallo Staatlichen Museen zu Berlin è, invece, catalogato come proveniente da Vulci.
J.D. Beazley, Attic Black-Figure Vase-Painters, Oxford 1956, p.104.124.
Corpus Vasorum Antiquorum: Berlin, Antikenmuseum 7, pp. 14-15, 1.2, tavv. 6.1-2, 7.1-4, 8.1-2