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Fibula a sanguisuga in bronzo. Mancante di parte della molla, della staffa e dell’ardiglione. Arco, a sezione ellissoidale, decorato con gruppi di linee parallele, alle estremità, e fasce campite mediante motivo a spina di pesce, sulla sommità dell’arco. Il pezzo, in mancanza della staffa, potrebbe rientrare genericamente nel gruppo delle “Fibule a sanguisuga e a navicella decorate e con staffa lunga” (Classe XXIII) riconosciuto da F. Lo Schiavo. L’oggetto si data, anche sulla base del contesto di rinvenimento, verso la fine dell’VIII secolo a.C.
A.S.
La fibula, rinvenuta nella tomba a pozzo 66 di Vulci, in seguito agli scavi di Francesco Mancinelli Scotti, fu venduta nel 1896, al Penn Museum di Philadelphia.
E. H. Dohan, Italic tomb-groups in the University Museum, Philadelphia 1942, p. 86, n. 21, pl. XLVI.
F. Lo Schiavo, Le fibule dell’Italia meridionale e della Sicilia dall’età del Bronzo recente al VI secolo a.C., I-III, Stuttgart 2010.