kottabos in bronzo
Kottabos in bronzo. Fusto cilindrico, rastremato verso l’alto, terminate con una punta arrotondata, distinta da un collarino a rilievo, che conserva all’interno parte dell’anima in legno. Il fusto è articolato mediante tre elementi discoidali equidistanti, mentre alla base compaiono scanalature rilevate. Si tratta di un gioco, in uso durante i simposi, importato dalla Grecia e diffuso in Etruria. Il tipo è attestato tra VI e IV sec. a.C.
A.N.
Il kottabos è parte del ricco corredo rinvenuto nel 1998, nella necropoli dell’Osteria, e in particolare nella tomba A971998 o del Kottabos, appunto, nel complesso sepolcrale comprendente anche la tomba dei vasi del Pittore di Micali. Il corredo è attribuibile ad un individuo di giovane età deposto sul lato sinistro della camera.
A. M. Moretti Sgubini (a cura di), Veio, Cerveteri, Vulci. Città d’Etruria a confronto. Catalogo della mostra (Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia – Villa Poniatowski 1 ottobre-30 dicembre 2001), Roma 2001, p. 236, III.B.7.13.