"Kylix"
Kylix attica a figure rosse, del Pittore di Londra E105. All’interno di un cerchio di singoli meandri, intervallati da sei quadrati a croce rossa, raffigura Eracle che strangola il leone di Nemea. Eracle, giovane e imberbe, piegato in avanti a destra, ha legato dall’alto entrambe le braccia intorno al collo del leone, e con la testa premuta in basso contro la sua criniera, comprime la gola in modo che il le mascelle sono aperte e la lingua sporgente. Le zampe anteriori del leone sono piantate sulle cosce di Eracle, la cui mazza è caduta dietro di lui. La gara si svolge su un terreno roccioso, indicato da uno spazio di forma irregolare lasciato rosso. I capelli di Eracle sono crespi e ricci; i riccioli sono indicati da punti in rilievo. All’esterno raffigura Eracle che scaccia il bestiame di Gerione. Eracle (barbuto, sopra la testa pelle di leone e legato in vita, con la coda annodata all’interno), con mazza a destra e cornucopia sulla spalla sinistra, si sposta a destra dietro tre tori, il primo dei quali, disegnato in scorcio, volta la testa a guardare Eracle. Accanto al toro più arretrato, sullo sfondo, c’è un albero senza foglie con sei rami. Sul lato opposto raffigura Eracle e il toro cretese. Eracle, giovane (come nella scena interna), distinguibile per la clava che è caduta ai suoi piedi, ha afferrato il toro per ambedue le corna mentre balza in avanti, e sembra che lo spinga indietro; la sua testa è passata sotto quella del toro, in modo che il muso del toro poggi sulle spalle dell’eroe. Accanto al toro, in secondo piano, sta a guardare un uomo barbuto che alza la destra con gesto di sorpresa; indossa un mantello e si sporge in avanti contro il suo bastone. A destra sta un altro spettatore barbuto (Iolaos ?), che indossa un corto chitone legato, la parte inferiore decorata da un bordo di raggi neri verticali, e una pelle, e porta una mazza sulla spalla sinistra; alza la destra con un gesto di sorpresa. La pelle non sembra quella di un leone.
C.M.P.
Acquistato da: Edmé Antoine Durand.
Acquistato tramite: Peter Oluf Brøndsted.
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