"Cup"
Kylix attica a figure rosse, del Pittore di Onesimos. Raffigura all’interno: due Amazzoni che corrono verso sinistra, fianco a fianco, tenendosi al passo. L’Amazzone ΘΕΡΟ, è un arciere e indossa una lunga giacca e pantaloni decorati con motivo a zip e a zig-zag. La profonda scollatura ha un bordo a V, l’orlo inferiore del giacca ha un meandro continuo. Sulla sua testa è presente un cappello a cupola alta con lunghe falde laterali e una decorazione a spirale. Nella mano destra tiene una freccia, nella sinistra un arco “scitico”, il cui filo rosso è erroneamente continuato sul torso dell’altra amazzone. Alla sua vita è attaccata una faretra, il lembo con onde ritagliate che pende tra le sue gambe. La sua bocca è aperta. L’Amazzone più vicina H]I[Γ]OLVTE, è armata come un oplita in corsetto, schinieri e un elmo “calcidiano” con guanciale alzato, che mostra i capelli sopra l’orecchio e la fodera in pelle. Indossa anche un chitone corto con pieghe smerlate e decorato con croci. Ha una lancia nella mano destra, appoggiata sulla spalla destra in una posizione di “braccia a spalla”, e uno scudo con stemma a delfino alato. Sul bordo: meandri a quattro tempi, in senso antiorario). All’esterno: Eracle e le Amazzoni. Su un lato del vaso, Eracle e Andromaca. Al centro Eracle, HEPΑΚLEΣ, incombe su un oplita amazzonico caduto, che sprofonda all’indietro, cercando invano di estrarre la spada dal fodero, la gamba sinistra infilata sotto di sé, con uno scudo con stemma a ruota con due paia di ali attaccate come una trottola. Eracle indossa la sua pelle di leone sulla testa e sulle spalle, legata al collo e un fodero. Impugna una mazza nella mano destra e si aggrappa agli pterigi del corsetto dell’Amazzone. La gamba destra di Eracle è persa. L’Amazzone, come le sue compagne, indossa un corto chitone, corazza, elmo di tipo “Attico” e schinieri. Sulla destra avanza un altro oplita amazzonico, lancia in mano, scudo visto di profilo con stemma a treppiede; indossa un elmo “Attico”. Davanti a lei e dietro si legge ΑΝΔΡΟΜΑ+Ε, scritto da sinistra a destra e bilanciando il nome di Eracle, quindi senza dubbio il nome dell’Amazzone caduta, sua avversaria. A sinistra un altro oplita amazzonico corre a sinistra. Porta una lancia nella posizione delle “braccia a spalla” e uno scudo con stemma a carro. Il suo chitone ha pieghe smerlate ed è decorato con puntini; il suo elmo è di tipo “Attico”. Il suo nome, ΗΙΓΟ, scorre sotto di lei. Parte della mano destra e del polso persi. Sul lato opposto Amazzoni. A sinistra, un’oplita amazzonica, ΚALI[.], corre a sinistra, ma gira la testa verso destra con stemma a uccello in volo sullo scudo. Il suo chitone corto ha pieghe orizzontali ondulate ed è decorato con croci. Al centro un arciere amazzone corre a sinistra tenendo un cavallo per le redini rosse nella mano destra e il suo arco “scitico” nella sinistra. Indossa un berretto di pelle con visiera arrotolata e lunghe risvolti con bordi ritagliati a forma di onde e una camicia a righe sotto una giacca lunga e pantaloni. Il collo della giacca e l’orlo inferiore sono decorati con un motivo a ‘z’. Ha una faretra con un motivo a spirale sul fianco. Manca la testa del cavallo. A destra, un oplita amazzonico, ΕVOΓE corre verso sinistra. Tiene una lancia nella posizione “braccia sulle spalla” e porta uno scudo con stemma a foglia a cinque lobi. Il suo chitone corto ha pieghe ondulate ed è decorato con croci.
C.M.P.
Acquistato da: Edmé Antoine Durand.
Acquistato tramite: Peter Oluf Brøndsted.
Attribuito a Euphronios da Hartwig, seguito da E. Radford (JHS 35 [1915] 118) e Hoppin. Murray (DGV 11) era un po’ più titubante. Beazley in un primo momento lo attribuì al Pittore di Panaitios, mentre teneva ancora quell’artista separato da Onesimos, ma in seguito al suo gruppo proto-panetiano (sezione i, ‘particolarmente affine al primo Onesimos [‘Panaitios Painter’]’). Va molto vicino ad un certo numero di altri pezzi del Proto-Panetian Group di Beazley e del suo Eleusis Painter, ed è in effetti un’opera giovanile dello stesso Onesimos (vedi ulteriormente D. Williams, JbBerlMus 18 [1976] 18 e 22; e B. Scintille in arcaico in classico 20 e 24). L’invasatura è stata attribuita da Bloesch a Euphronios.
Sulla lotta di Eracle con le Amazzoni si veda più recentemente J. Boardman in Eye of Greece 1-28; F. Brommer, Getty Vases 2 (1985) 183-9; J. Boardman in LIMC ν, 71-2. Per un elenco dei nomi delle Amazzoni, vedere LIMC i, 653. Poiché probabilmente c’era spazio solo per una lettera sopra la testa del cavallo (poiché ci sono alcuni tocchi dei contorni della linea di rilievo del suo muso prima della rottura), KALI[.] potrebbe essere restaurato sia come Kalie for Kallie (come su Louvre Ε 875: ABV 104 n. 123; LIMC i, 589 n. 16) o Kalis, quest’ultimo che appare, insieme a Thero, come nome per una menade sulla coppa colossale contemporanea di Oltos a Tarquinia (ARV2 60 n. 66). L’Amazzone sul lato A che sembra fuggire da Eracle potrebbe in effetti essere correndo per unirsi alle Amazzoni dall’altra parte, come suggerisce Bothmer (Amazzoni nell’arte greca 138).
Per il costume degli arcieri amazzonici in generale si veda MF Vos, Scythian Archers in Archaic Attic Vase-Painting (Groningen 1963) 40-51; e ora R. Rolle, The World of the Scythians (Londra 1989) 57-61. Sui loro berretti in pelle o feltro si nota JD Beazley, The Lewes House Collection of Ancient Gems (Oxford 1920) 82-3 e figg. 1-3 (dello stesso Beazley), nonché A. Bovon, BCH 87 (1963) 594-5. Per il motivo dei rinforzi amazzonici, accoppiati come opliti e arcieri, e la stretta relazione con una delle prime coppe di Douris a Baltimora (ARV2 442, 215), vedere D. Williams, JHS 97 (1977) 161-3.
Chitoni corti con pieghe smerlate o ondulate si trovano tra le opere di molti artisti della prima metà del V secolo. Probabilmente sono il risultato di un’attenta rimboccatura dei chitoni in vita. Per il dispositivo di schermatura di una foglia vedere JD Beazley, BSA 46 (1951) 13-14; cfr. anche CVA British Museum 9, 53.
Cabinet Durand (1836) 96-7, lotto 293.
Hartwig Μ 118-20, 684 n. 17 e pl. 13 (I, AB).
Murray DGV pl. 7 n. 28 (I) e pag. 11 fig. 5.
Hoppin i, 409 n. 25; AV 167 n. 24.
Beazley CF 9 su pl. 3, 15.
Bloesch FAS 78 n. 38 e pl. 21, 4; ARV 212 n. 13.
F. Brommer, Herakles (Münster/Köln 1953) 89 n. C10.
D. von Bothmer, Amazzoni nell’arte greca (Oxford 1957) 132 n. 8, 138 e tav. 69, 4 (A e B); ARV2 316 n. 8 e pag. 1645.
Brommer V3 23 n. 15.
D. Williams, JbBerlMus 18 (1976) 22.
D. Williams, JHS 97 (1977) 161.
LIMC i sv Amazones n. 67 e pl. 449 (A).
K. Hoffelner, AM 103 (1988) 117 fig. 41 (A).
Beasfey Add2 214; LIMC contro sv Herakles, p. 72.