"grande lekythos samia"
Lekythos samia. Labbro distinto, a fascia ingrossata esternamente, collo stretto con sottile cordonatura a rilevo, ansa verticale a nastro, impostata tra collo e spalla, spalla obliqua nettamente distinta da corpo tronco ovoide, piccolo piede troncoconico. Sulla spalla sono incisi due segni: un tratto verticale e una sorta di “M”. Il tipo è scarsamente diffuso in Etruria anche se sono documentati esemplari a Vulci, nella stessa necropoli nella tomba 137, oggetto degli scavi della società Hercle nel 1962, ma anche a Cerveteri e a Gravisca. Il manufatto si data tra il secondo e il terzo venticinquennio del VI sec. a.C.
A.N.
La lekythos è parte del ricco corredo rinvenuto nel 1998, nella necropoli dell’Osteria, e in particolare nella tomba A971998 o del Kottabos, nel complesso sepolcrale comprendente anche la tomba dei vasi del Pittore di Micali. Il corredo è attribuibile ad un individuo di giovane età deposto sul lato sinistro della camera.
A. M. Moretti Sgubini (a cura di), Veio, Cerveteri, vulci. Città d’Etruria a confronto. Catalogo della mostra (Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia – Villa Poniatowski 1 ottobre-30 dicembre 2001), Roma 2001, p. 235, III.B.7.10.