Questa ciotola poco profonda e convessa di bucchero grigio ha un orlo leggermente incurvato. Al centro c’è il caratteristico rigonfiamento o mesomphalos.
Il vaso è stato dipinto in modo elaborato con il rosso applicato, ma ora è mal conservato. Le ceramiche bucchero e bucchero grigio non sono dipinte frequentemente o, almeno, poco rimane per suggerire l’uso comune della pittura. Su questo pezzo sono visibili le vestigia di due cerchi concentrici sul mesomphalos; il bordo è accuratamente decorato con piccoli disegni a forma di L. Il motivo principale è un meandro, in due registri, sotto il bordo.
Le phialai di bucchero (e bucchero grigio) non sono particolarmente comuni, sebbene i loro prototipi in metallo siano spesso raffigurati nell’arte etrusca. Alcuni esempi di metallo sono sopravvissuti. Ramage ha recentemente rintracciato l’influenza assira su un’insolita phiale di bucchero a Roma.
Certamente, non c’è dubbio che le phialai metalliche del Vicino Oriente abbiano influenzato lo sviluppo di questa forma in Etruria così come in Grecia. Forse l’assenza di nervature esterne sulla maggior parte delle phialai in bucchero è dovuta all’influenza delle ceramiche greche che normalmente omettono anche questa caratteristica metallica.

C.M.P.

Il contesto viene da una tomba a camera. Non c’è alcuna documentazione di scavo, probabilmente si tratta di una doppia sepoltura: un uomo determinato dalla presenza di armi, e una donna per un bracciale. Data: 620-540 a.C.

De Puma 1986: Etruscan Tomb-Group: Ancient Pottery and Bronzes in Chicago’s Field Museum.

Field Museum