"Sarcophagus and lid with husband and wife"
Sarcofago bisomo in travertino con coperchio conformato a letto funebre, provvisto di frontoncini decorati da acroteri arrotondati, con coppia di defunti distesi e abbracciati. Larth Tetnies e Thanchvil Tarnai, rappresentati nudi e coperti fino alla vita da un lenzuolo, indossano rispettivamente un bracciale composto da fili ritorti e un orecchino a bauletto. Sul lato lungo del sarcofago, in corrispondenza del defunto, si sviluppa un fregio con quattro coppie composte da un guerriero e un’amazzone (amazzonomachia). Sul lato opposto della cassa, in corrispondenza della defunta, sono raffigurati un guerriero centrale, con spada sguainata, e due coppie di cavalieri e fanti in combattimento. I lati corti della sarcofago sono invece decorati con scene di combattimento tra animali (tierkampf): in corrispondenza della testa dei defunti, due leoni assaltano un toro mentre, ai piedi dei coniugi, due grifoni aggrediscono un cavallo. Su tre lati della cassa, al di sopra dei fregi figurati, corre una modanatura composta da perline lenticolari e ovoidali alternate. Il fregio del lato lungo, in corrispondenza della defunta, è invece sormontato da una semplice modanatura arrotondata suggerendo che fosse questo il lato del sarcofago, non visibile, adiacente ad una delle pareti della camera funeraria. Il sarcofago di Larth Tetnies e della moglie Thanchvil Tarnai fu deposto all’interno del sepolcro dei genitori Arnth Tetnies e Ramtha Visnai (probabilmente nelle vicinanze della tomba detta dei Tetnie o dei “due ingressi”). La stretta relazione parentale è ricordata nella lunga iscrizione etrusca che corre su due righe (da destra verso sinistra) sul margine corto del coperchio, in corrispondenza di piedi della coppia: “tanchvil tarnai an farthnache marces tarnes ramthesc chaireals: larth tetnies an farthnache arntheals tetnis ram(th)ecs visnaials” (Thanchvil Tarnai nata da Marce Tarnas e Ramtha Chaire: Larth Tetnies nato da Arnth Tetnies e Ramtha Visnai).
M.B.
Il celebre sarcofago fu rinvenuto nella necropoli di Ponte Rotto tra il 1845 e il 1846 nei terreni di proprietà della principessa Alexandrine Bleschamp, moglie di Luciano Bonaparte principe di Canino e Musignano. Per discendenza il manufatto passò prima in eredità alla figlia Maria Alessandrina Bonaparte e in seguito alla nipote Luciana Valentini contessa Faina Musignano. Intorno al 1883 il sarcofago venne venduto a Firenze al critico d’arte e collezionista James Jackson Jarves che, nello stesso anno, lo concesse in prestito all’American Exhibition of Foreign Products, Arts, and Manufacture tenutasi a Boston. L’acquisto da parte del Museum of Fine Arts, congiuntamente al Boston Athenaeum, venne formalizzato il 1 dicembre del 1886.
C.C. Vermeule (rev.), Greek, Etruscan, & Roman Art: The Classical Collections of the Museum of Fine Arts, Boston 1963, pp. 191-192, figg. 183a-c e 184.
M.B. Comstock, C.C. Vermeule, Sculpture in Stone: The Greek, Roman and Etruscan Collections of the Museum of Fine Arts, Boston 1976, pp. 245-247.
L.B. van der Meer, Decorated Etruscan Stone Sarcophagi, in BABesch LXXVI, 2001, p. 83, H6.
M.Morandi Tarabella, Prosopographia Etrusca I Corpus. 1.Etruria meridionale, Roma 2004, p. 538, n. 8.