"Scarabée monté en bague, Neptune ouvrant une source pour Amymone"
Scarabeo in corniola. Sul verso, intaglio riproducente un giovane Nettuno, in nudità ad esclusione del mantello che pende dalle spalla, impegnato nell’apertura della sorgente per la ninfa Amymone, una delle cinquanta figlie di Danao. Il dio è riconoscibile mediante l’attributo del tridente e per l’iscrizione etrusca distribuita attorno alla figura: NETHUNUS (Nettuno). La scena è delimitata da un motivo a falsa cordicella. Lo scarabeo di data al primo quarto del IV sec. a.C. ma è montato su un anello in oro del XIX secolo.
C.V.
Lo scarabeo, rinvenuto a Vulci, fu donato alla Bibliothèque Nationale de France nel 1862 dal collezionista Honoré Théodoric d’Albert, duca di Luynes. Precedentemente aveva fatto parte della collezione Durand.
P. Zazoff, Etruskische Skarabäen, Mainz am Rhein 1968, p. 81, n. 136.
L. Ambrosini, Le gemme etrusche con iscrizioni, Pisa 2011, n. 33.