"specchio inciso"
Specchio circolare del tipo con codolo inserito in un manico lavorato a parte e targhetta trapezoidale. Sul lato riflettente, due volute sormontate da una palmetta con foglie d’edera ai lati. Sul rovescio, scena figurata incorniciata da due tralci d’edera e corimbi che si dipartono da una palmetta incisa nell’esergo, diviso dal campo figurato da una semplice linea. Nel campo, un giovane e una fanciulla entrambi nudi, gradienti l’una verso l’altra, designati da iscrizioni [Cruisie; talitha]. Il giovane regge un alabastron e un fiore che porge alla ragazza che regge una cesta. G. Colonna ha interpretato la scena come incontro amoroso tra un personaggio maschile, forse da identificarsi con il re lidio Creso e una anonima fanciulla. Lo specchio si data alla seconda metà del V sec. a.C.
Lo specchio, già collezione dell’antiquario romano G. Basseggio, fu acquisito dalla collezione Palagi nel 1841.
G. Sassatelli (a cura di), Corpus Speculorum Etruscorum, Italia 1, Bologna Museo Civico 1, Roma 1981, pp. 57-58, n. 41.