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Stamnos attico a figure rosse del Pittore delle Sirene

"stamnos"

Provenienza: Vulci

Museo: Musée du Louvre

Città: Parigi

Oggetto: Stamnos

Materiale: Ceramica

Classe: Attica a figure rosse

Periodo: Età Arcaica 580-480 aC

Datazione: 480 aC

Attribuzione: Pittore delle Sirene

Iscrizione: Greca

Dimensione: H 36,5 cm; L 37,9 cm; Ø 29,5 cm

Numero Inventario: G 180.1

Altro Inventario: MNB 1696

Data di Acquisizione: 1979, acquisto

Precedenti Collezioni: Collezione Bonaparte; collezione Paravey; collezione Beugnot

Scena: Mitologica

Soggetto: Atena, Eracle, Apollo, Leto, Gorgone, Perseo

Decorazione Accessoria: linguette, melograni, meandri, crocette

BEAZLEY Archive: 202629

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Stamnos attico a figure rosse provvisto di coperchio, attribuito al Pittore delle Sirene (480 a.C.). La parte superiore della spalla è decorata con un motivo a linguette. Sul lato A, è raffigurata la contesa del tripode tra Eracle e Apollo. L’eroe vestito di leonthé fugge verso sinistra, brandendo la mazza sopra la testa e portando sotto braccio il tripode. Apollo fronteggia Eracle, afferrando con la mano destra la clava, mentre regge con la sinistra arco e freccia; il dio è coronato di alloro ed indossa un himation che lascia intravedere il corpo in nudità. Tra le due figure vi è una cerva, mostrata di profilo verso sinistra, con il muso sollevato ad assistere alla contesa. Dietro al dio compare una figura femminile vestita di chitone e himation, con una tiara sul capo e un fiore nella mano destra (Leto?). Alle spalle di Eracle, invece, è rappresentata la dea Atena vestita di chitone, himation ed egida, che regge in una mano la lancia, nell’altra l’elmo. Nel lato B, è raffigurata l’uccisone di Medusa da parte di Perseo. Da sinistra compare una Gorgone che si precipita di corsa in direzione di Perseo. La dea Atena armata si frappone tra l’eroe e la figura mostruosa. Perseo fugge verso destra reggendo la bisaccia con la testa di Medusa, il cui sangue fresco scorre ancora. Le scene figurate sono incorniciate ai lati da melograni stilizzati e in basso da un fregio di meandri alternati a crocette. Nel lato A è presenta l’iscrizione: καλὸς  (ε)ἶ (sei bello); mentre sotto il piede sono graffite le lettere: ΗΕ.

C.V.

Lo stamnos fu rinvenuto  a Vulci e fu acquistato nel 1879 dal Musée du Louvre. Precedentemente aveva fatto parte della collezione di Luciano Bonaparte principe di Canino, della collezione Paravey e della collezione di G.A. Beugnot.

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