"Stamnos"
Stamnos attico a figure rosse, attribuito al Pittore di Villa Giulia, databile tra il 460 e il 450 a.C. Una decorazione a linguette si sviluppa subito sotto il collo del vaso; fitti motivi a palmette si intrecciano sotto le anse. Sul lato A, la scena di un sacrificio dionisiaco. Al centro, si erge su una base squadrata, il simulacro di Dioniso, barbato con chitone e himation, davanti al quale si trova un tavolino su cui sono appoggiati due grandi stamnoi. A destra e a sinistra, due menadi: la prima, con colum nella mano destra e skyphos nella sinistra; la seconda intenta a suonare il doppio flaudo.
Sul lato B, tre menadi danzanti, vestite con chitone e himation. Le figure, sui due lati del vaso, poggiano su un fregio a meandri. Il coperchio pertinente presenta una decorazione a cerchi concentrici sul pomello; raggi al centro, fascia mediana campita in nero e motivo a raggiera sul bordo.
I.S.
Lo stamnos apparteneva precedentemente alla Collezione di Agostino Feoli. Inizialmente composta da reperti rinvenuti durante due campagne di scavo, la prima condotta dal 1829 al 1831 e la seconda dal 1846 al 1847, nei suoi possedimenti terrieri estesi nell’area dell’antica città etrusca di Vulci, si arricchì successivamente con pezzi di provenienza incerta. Dopo alterne vicende, la collezione venne acquistata dall’Università di Würzburg il 7 maggio 1872.
J. D. Beazley, Attic Red-Figure Vase-Painters, Oxford 1963, p. 621.36.
Corpus Vasorum Antiquorum: WURZBURG, MARTIN VON WAGNER MUSEUM 2, 30-32, FIGS.18, 19, PL.(2223) 22.1-5;