"Sphinx"
Statua di sfinge in nenfro, probabilmente seduta sugli arti posteriori, priva della testa e del tronco inferiore. Dal busto, prominente e arrotondato, si dipartono le eleganti ali desinenti a ricciolo con piumaggio finemente caratterizzato. L’acconciatura a “gradini” ricade simmetrica sulle spalle. La statua, che rientra in un gruppo di sculture funerarie poste, con funzioni apotropaiche, a guardia del sepolcro, trova un confronto puntuale con una sfinge in nenfro frammentaria proveniente dalla necropoli dell’Osteria di Vulci nel 1955. Entrambe le sculture, per alcuni caratteri peculiari, come la testa frontale e il riferimento a formule post-dedaliche, sono state ricondotte alla fase iniziale del Maestro di Civitavecchia, operante a Vulci intorno alla metà del VI sec. a.C. Il Maestro, che prende il nome da una delle due sfingi conservate al museo di Civitavecchia, aggiorna il linguaggio stilistico della scultura in pietra del periodo precedente, con evidenti richiami alle esperienze scultoree greco-orientali (Samo, Mileto).
M.B.
La statua frammentaria fu rinvenuta, con ogni probabilità, in una delle necropoli di Vulci. Le poche notizie disponibili, alcune delle quali prive di verifica, suggeriscono che il manufatto fosse appartenuto alla famiglia del Conte Sottolimeno di Livorno e acquistato nel 1956 dal mercante d’arte Robert E. Hecht Jr. Nel novembre del 1963 la sfinge fu venduta a Horace L. Mayer per poi essere donata, nello stesso anno, al Museum of Fine Arts di Boston.
A. Hus, La statuaire en pierre archaïque de Vulci, in La civiltà arcaica di Vulci e la sua espansione, Atti del X convegno di Studi Etruschi ed Italici (Grosseto, Roselle, Vulci 1975), Firenze 1977, p. 40, n. 8, tav. XIII.b.
M.B. Comstock, C.C. Vermeule, Sculpture in Stone:The Greek, Roman and Etruscan Collections of the Museum of Fine Arts, Boston 1976, p. 254, n. 393.
M. Martelli, Sculture vulcenti arcaiche: paralipomena. I. I maestri di Civitavecchia e di Amburgo-New York, in AEIMNHSTOS. Miscellanea di Studi per Mauro Cristofani, Firenze 2005, p. 406.
Sulla sfinge della necropoli dell’Osteria: A.M. Moretti Sgubini, in Etruschi, le antiche metropoli del Lazio, Catalogo della mostra a cura di M. Torelli, A.M. Moretti Sgubini, Roma 2008, p. 234, n. 111.