"Etruskischer Dreifuß (Stabdreifuβ)"
Tripode in bronzo. Piedi conformati a zampa ferina da cui si dipartono tre verghette costituenti le gambe del sostegno, arricchite, in corrispondenza dei quattro punti di raccordo, da appliques figurate a soggetto umano, animale e teriomorfo che si alternano e insistono su una decorazione fitomorfa sottostante. Su un bocciolo di loto, una Gorgone, nell’atteggiamento consueto della corsa in ginocchio, sembra inseguire due figure umane che indossano un chitonisco a mezze maniche (Perseo e Ermete) anche esse in corsa. Le due scene sembrano descrivere un episodio successivo a quello della decapitazione di Medusa ad opera di Perseo, e, in particolare, l’inseguimento dell’eroe da parte di una delle Gorgoni per vendicare la morte della sorella. Tali scene, in stretto collegamento tra loro, sono intervallate da due gruppi composti da due soggetti animali: una pantera che assalta un capriolo e un toro assalito da una pantera. Il lebete (n. inv. Y 1255) in associazione nella documentazione fotografica non sembra essere quello originario. Il pezzo è inquadrabile intorno al 510 a.C.
V.P.
Acquisito dalle collezioni del museo nel 1837 a Parigi. In precedenza aveva fatto parte della Collezione di Edmé Antoine Durand.
G. Fischetti, I tripodi di Vulci, in StEtr, 18, Firenze 1944, pp. 12-13, tav. IV, 3.
Studi sulla classe: G. Bardelli, I tripodi a verghette in Etruria e in Italia centrale. Origini, tipologia e caratteristiche, Mainz 2019, pp. 136-143; 237; 242-243; cat. C.1 figg. 138-144; 271; 278.