"urne cinéraire; amphore"
Vaso in lamina di bronzo, contraddistinto da ampia imboccatura a tesa, breve collo cilindrico, corpo biconico compresso dotato di anse verticali a maniglia (di cui una perduta) e alto piede a tromba. La decorazione, eseguita a sbalzo con una fitta serie di borchiette e listelli verticali, interessa collo, spalla e corpo. Si tratta di una particolare foggia, impiegata come cinerario nelle tombe di rango, che trova confronto in Etruria Meridionale, a Vulci, Tarquinia e Narce, databile tra 725 e 700 a.C., verosimilmente imparentata con i vasi biconici “Tipo Vulci”, caratterizzati da alto collo troncoconico, da cui si discosta per l’imboccatura più ampia e la conformazione del collo meno sviluppato.
C.V.
L’oggetto fu acquistato nel 1967 dal Musée du Louvre. Precedentemente aveva forse fatto parte della collezione di Élie Borowski.