ROMA, 24 GENNAIO – Il Ministero della Cultura e l’Università Emory di Atlanta hanno rafforzato la loro collaborazione culturale, consolidando un accordo siglato nel 2023. Tra le novità annunciate, vi è il trasferimento di una brocca etrusca in bucchero, un piatto da pesce greco in terracotta nera e cinque frammenti di una coppa in ceramica laconica.

Brocca in bucchero
Questi reperti rimarranno in prestito al Michael C. Carlos Museum dell’Emory University, arricchendo le sue collezioni espositive e contribuendo alla valorizzazione del patrimonio culturale.
L’accordo tra il Ministero e l’Emory University, annunciato a novembre 2023, prevedeva già la restituzione di cinque oggetti della collezione del Carlos Museum al Ministero della Cultura italiano. Di questi, tre sono stati concessi in prestito allo stesso museo. L’ultimo sviluppo di questa cooperazione è stato reso possibile grazie a una ricerca approfondita sulla provenienza condotta dal Carlos Museum.
Il dott. Paolo D’Angeli, Capo Dipartimento Affari Generali del Ministero della Cultura, ha dichiarato: “Siamo estremamente grati per la collaborazione instaurata con il Direttore Henry S. Kim e la sua istituzione di prestigio. Il loro impegno etico verso l’archeologia e la cultura italiana rafforza le relazioni tra i nostri enti e i nostri Paesi, ponendo le basi per una cooperazione duratura”.
Kim ha sottolineato che il trasferimento dei frammenti laconici è stato possibile grazie a un’importante ricerca archeologica condotta presso il Santuario del Timpone della Motta, che ha permesso di identificare frammenti compatibili con quelli della collezione del Carlos Museum. “Siamo entusiasti di poter riunire questi reperti in una mostra che allestiremo presso l’Emory University, offrendo una nuova prospettiva sul lavoro degli archeologi nella ricostruzione del passato”, ha dichiarato.
Kim ha inoltre precisato che la decisione di trasferire la brocca etrusca e il piatto da pesce greco è stata presa in seguito a nuove scoperte fatte dal team di ricerca del museo, che ha ricostruito la provenienza degli oggetti e il loro possibile legame con uno scavo clandestino.
“Siamo felici che il Carlos Museum possa mantenere questi oggetti in prestito per scopi didattici ed espositivi, evidenziando ulteriormente l’importanza della collaborazione tra musei e autorità per affrontare le tematiche legate alla provenienza dei reperti”, ha concluso Kim.